Supply Chain nuovo bersaglio del cybercrime
Il cybercrime alza il tiro, ora il nuovo bersaglio è la supply chain: a quota 5mila gli attacchi sferrati in un mese, secondo l’analisi Yarix-Var Group.
Attacco alla supply chain: infrastrutture a rischio
Cybercrime sempre più agguerrito. E con un’aggravante: ora gli attacchi si dirigono non solo alle singole aziende o utenti, ma all’intera catena di approvvigionamento. Questo è il nuovo trend registrato nel corso del 2021 dal report Yarix-Var Group, secondo cui il nuovo tipo di attacco consente un numero maggiore di possibili target e l’immediata individuazione di un anello debole. Un attacco, fa sapere il report, che comporta un “rischio per le infrastrutture particolarmente elevato perché sfrutta una componente insita nella maggior parte dei rapporti di fornitura, cioè il trust tra fornitore e utilizzatore del servizio”.
Manufacturing e fashion i settori più colpiti
Aumentano a un tasso del 280% anno su anno i 1.130 eventi critici registrati: si tratta di offensive particolarmente gravose in termini di rischio e impatti sull’infrastruttura digitale dell’organizzazione.
Richiedono interventi di Emergency Response per ripristinare la normalità dei sistemi, implementare le necessarie contromisure di prevenzione e compiere una successiva analisi post-incidente per rilevare l’origine della compromissione o dell’attacco.
Tra i settori più colpiti emergono il manufacturing e il fashion (28% degli attacchi), seguiti da quello relativo a Information Technology e Banking and Finance.
Per chi volesse approfondire in maniera più dettagliata, è possibile consultare qui la fonte di questo articolo.